Robe da chiodi

La losanga di villa Necchi

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2541149336_75600a0028Visita alla Villa Necchi-Campiglio, passata alla gestione Fai, nel cuore di Milano. Ecco qualche (malizioso) pensiero. Siamo di fronte alla “reggia” di una delle dinastie industriali lombarde: Campiglio era titolare con il suocero di una grande fonderia di ghisa nel pavese. “Reggia” è una definizione pertinente, non tanto per le dimensioni, ma per la cultura e la stile che contraddistingue la villa. Non si sente il senso lombardo del “lavoro” in questa casa. Non c’è mai un riferimento all’attività che sta generando tanta ricchezza. Solo spazio ai passatempi, fuciliere, tavolini da gioco, sale da conversazione colta, tennis, piscina (la prima privata in città). Prevale una vocazione aristocratica, che permette di travasare la vita di una villa di campagna nel cuore della città. Lo stile – sinché Portaluppi tiene la regia – è uno stile elegante, sobrio, impeccabile. Ma è uno stile conservativo, programmaticamente sigillato ad ogni vento esterno. Che si fa alibi della propria indubbia qualità, per chiudere la villa come fosse un guscio, perfetto e impermeabile. La magnifica losanga che decora i soffitti di molte sale, ne è un po’ l’emblema: un quadrato eccentrico, ma chiuso. Emblema di un benessere ben recintato.
La “reggia” Necchi-Campiglio è una dimora di borghesi che non hanno smaltito il dna della vecchia nobiltà. Un microcosmo in cui si poteva stare senza mettere fuori la testa. Senza confrontarsi con il nuovo.
Fuori quante cose accadevano! Pensate che in quegli stessi anni (metà anni 30) a Seveso Giuseppe Terragni costruiva la Villa Bianca, quel specie di gabbiano bianco planato nel cuore della Brianza.

Written by giuseppefrangi

Dicembre 2nd, 2008 at 2:31 pm

2 Responses to 'La losanga di villa Necchi'

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  1. e le cose che già faceva negli stessi anni il grande Carlo Mollino???

    Biagio

    3 Dic 08 at 6:13 pm

  2. Hai ragione. Un altro poco accomodante

    giuseppefrangi

    3 Dic 08 at 11:39 pm

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